L’immigrazione, legale e non, è un problema drammatico. Ovunque. “Oggi stiamo assistendo ai più elevati livelli di migrazione mai registrati. 70,8 milioni di persone in tutto il mondo, un numero senza precedenti, sono state costrette a fuggire dal proprio Paese. Di queste, circa 25,9 milioni sono rifugiati, più della metà dei quali di età inferiore ai 18 anni.
Ci sono inoltre milioni di persone apolidi cui sono stati negati una nazionalità e l’accesso a diritti fondamentali quali istruzione, salute, lavoro e libertà di movimento.”
(Fonte: UNHCR)

Per la cosiddetta “Bestia” il problema diventa un’opportunità. Il cosiddetto Capitano deve recitare ossessivamente il ruolo di chi difende gli italiani dagli stranieri senza permesso ma all’occorrenza anche di quelli regolari ma sgraditi. Il nemico è lo straniero, ieri il ‘terrone’ in Padania, oggi chiunque possa essere attaccato come minaccia per “l’identità nazionale”.

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L'ANTIDOTO: “Sono bastati 70 giorni per diventare tutti ucraini ma non 70 anni per diventare tutti curdi o palestinesi”

Smask.online

19 Luglio

Sono bastati 70 giorni per diventare tutti ucraini ma non 70 anni per diventare tutti curdi o palestinesi. L’amara battuta circola in Medio oriente dove Turchia e Israele hanno sempre carta bianca”. Alberto Negri, reporter internazionale.

La guerra in Ucraina mostra connessioni con questioni apparentemente lontanissime. Non è un “parlar d’altro”. Come in “Bazar mediterraneo” (Gog edizioni 2021), libro nel quale Alberto Negri racconta la sponda sud e il Mediterraneo “allargato” attraverso 7 città: Algeri, Tripoli, Beirut, Alessandria d’Egitto, Salonicco, Tangeri e Istanbul. L’Algeri “vista da corrispondente al tempo delle stragi islamiste: il golpe militare per stoppare la vittoria elettorale del Fronte islamico di salvezza scatena una strage infinita”. In Libia, “la scelta di uno stato unitario (da parte dell’Onu) dopo la fine della colonia italiana, l’incapacità di Gheddafi di costruire uno stato”. Beirut e i conflitti: gli ospiti palestinesi, la guerra civile, gli attacchi israeliani. Alessandria d’Egitto, “la rivolta del 2011 e il successivo colpo di stato di Al Sisi”.
Salonicco e la comunità ebraica della città, “distrutta per il 98% nella Shoah”. In Piazza Taksim, a Istanbul “si riassumono tanti momenti chiave della storia turca: dalla rivolta islamista contro i Giovani turchi nel 1909, agli scontri tra Lupi grigi e organizzazioni di sinistra negli anni Settanta, fino alla rivolta e alla repressione del 2013”.

“Il “Mediterraneo allargato” di Negri è un ampio arco di molteplici crisi … spesso legate a problemi di lunga durata … che evidenziano costanti squilibri geopolitici”.


Fonte: Roberto Monicchia, Micropolis, maggio 2022

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