Agli albori della Cina Imperiale, una delle principali minacce per gli abitanti delle città e dei villaggi era costituita dalle incursioni e dai saccheggi compiuti dai “barbari” che provenivano dalla steppa. Tra questi, il pericolo numero uno era rappresentato dai Mongoli. La ragione principale per la quale fu costruita la Grande Muraglia è dunque quella difendersi dagli attacchi esterni.

Purtroppo questo scopo non fu realmente raggiunto: la Muraglia si rivelò troppo lunga ed estesa per essere sorvegliata per intero, permettendo agli invasori di superarla indisturbati.
Nel 2012 l’Amministrazione Statale del Patrimonio Culturale Cinese è riuscita nell’impresa di misurare tutte le sezioni e ramificazioni conosciute, portando il conteggio complessivo della lunghezza della Grande Muraglia alla cifra incredibile di 21.196 km, ovvero poco più della metà della circonferenza della Terra.
Un altro esempio che può dare l’idea della vastità dell’opera è quello di immaginare di partire per la Cina e visitare 10 km al giorno della Muraglia: avremmo bisogno di quasi 6 anni di ferie per terminare la visita!
(Fonte: Roberto Cisternino, Cina in Italia, 9 novembre 2018)

Chiunque pensi che per fermare le migrazioni occorra costruire muri (Trump, Orban), dovrebbe proprio riguardare la storia della grande Muraglia cinese, a tutti gli effetti il più grande fallimento della storia per quanto riguarda la gestione e il respingimento dei flussi migratori.

L’immigrazione clandestina è una tragedia, è gestita da bande di criminali e crea grandi problemi sociali. Sicuramente va contrastata e gestita: ma le politiche che funzionano non sono i muri. Non hanno mai funzionato nella storia.

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