“La zona euro (o, altrettanto frequentemente, eurozonaarea euro o eurolandia) indica informalmente l’insieme degli stati membri dell’Unione europea che adottano l’euro come valuta ufficiale ovvero formano l’Unione economica e monetaria dell’Unione europea.

Le politiche monetarie dell’eurozona sono regolate esclusivamente dalla Banca centrale europea, che ha sede a Francoforte sul Meno in Germania. L’armonizzazione delle politiche economiche e fiscali dell’area euro è agevolata dalle periodiche riunioni dell’Eurogruppo, organismo composto dai Ministri dell’economia e delle finanze degli Stati aderenti alla valuta comune che tradizionalmente precede i vertici dell’Ecofin.

Dal 2015, la zona è composta da diciannove stati membri, copre un’area di circa 2.500.000 km² (corrispondente circa ad uno Stato come l’Argentina) per 340 milioni di abitanti (all’incirca come gli Stati Uniti d’America): potrebbe quindi essere considerato approssimativamente come il 7º stato al mondo per superficie e il 3º per popolazione”.
(Fonte: Wikipedia)

Si può discutere ardentemente se la moneta comune, oramai seconda solo al Dollaro americano come riserva valutaria, non avrebbe dovuto essere meglio progettata, in particolare con un maggiore coordinamento delle politiche fiscali degli Stati membri o con un bilancio dell’Unione Europea (oggi solo l’un per cento del PIL) di dimensioni più simili a quello degli USA, costruendo una vera Europa Federale.

Per l’Italia, negli anni precedenti la crisi del 2008, i tassi di interesse sul debito pubblico in Euro sono stati poco distanti rispetto alla Germania. Negli anni successivi – anche durante la pandemia del 2020-  l’Italia ha evitato di fallire come la Grecia per gli acquisti di titoli italiani da parte della BCE o con altri meccanismi indiretti.

Di fronte ad una situazione finanziaria molto complessa, ecco la raffinata analisi del signor S.:

“Prima dell’Euro Germania e Italia avevano lo stesso tasso di disoccupazione: dopo 12 anni di moneta unica, la Germania si ritrova più ricca, mentre da noi la disoccupazione è alle stelle. Qualcuno crede ancora alla FAVOLA di un Euro che porta vantaggi a tutti???”

Ma certo! La causa- effetto su Facebook del cosiddetto Capitano è… la frase a effetto, non la dimostrazione. Quanto è comodo convincere gli italiani che l’Euro è un complotto tedesco? Sarà stata la Merkel a creare l’evasione fiscale e il conseguente debito pubblico, raddoppiato negli anni ‘80 con la lira, dal 60 per cento al 120 per cento del Pil? Peccato per la logica del Signor S. che l’euro non fosse stato ancora inventato negli anni ’80 quando la finanza pubblica nazionale sprofondava. Ma cercare il nemico esterno assolve le coscienze, il nemico non è fra noi, ma oltre confine.

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L'ANTIDOTO: Pedro Sanchez e l’aumento dei salari minimi in Spagna

Smask.online

05 Febbraio

Mentre in Italia il governo della signora M parla d’altro, in Spagna il presidente Pedro Sànchez annuncia l’aumento del salario minimo dell’8%. Ne beneficeranno circa due milioni e mezzo di lavoratori che erano sotto il nuovo salario minimo, adesso pari a 1080 euro al mese. 

La Spagna si affiancherà così ad altri governi che già hanno attuato misure simili: in Olanda il salario minimo crescerà del 10,1%, in Portogallo dell’8,7%, in Francia del 6,6%, in Germania del 15%.

Il Fondo Monetario Internazionale ci dice che grazie a queste e altre misure la Spagna guiderà la ripresa economica nei paesi della zona Euro. Ironico pensare che fino a pochi anni fa le situazioni economiche di Spagna e Italia erano spesso utilizzate come esempi di cattiva gestione economica. (Fonti: Elena Brandolini, Il Manifesto; Tommaso Lecca, Europa Today) 

Usando una citazione attribuita a Pablo Picasso, “i buoni artisti copiano, i grandi artisti rubano” ci chiediamo quindi: la signora M e i suoi ministri non potrebbero almeno imparare a copiare? Oppure siccome Sanchez è socialista meglio fingere di non vedere ed intanto tagliare il reddito di cittadinanza anche per i percettori che lavorano (niente divano) ma prendono salari da fame?