«L’ultimo zuccherificio rimasto in Italia è in Emilia, a Bologna, dopo che i governi passati hanno svenduto lo zucchero italiano, e i cretini al governo tassano le bibite zuccherate e rischiano di massacrare ulteriormente quello che rimane».
(Fonte: Silenzi e falsità, 3 novembre 2019)

La cosiddetta “Bestia” ha scoperto che la parola zucchero può evocare allo stesso tempo qualcosa di dolce e qualcosa di “amaro”. Ancora meglio se magari può raccattare qualche voto fra i dipendenti di uno zuccherificio in Emilia e Romagna (siamo ai tempi della sfortunata elezione regionale).

Che importa se: “A differenza degli zuccheri contenuti nel cibo solido, quelli assunti per via liquida entrano nel corpo più velocemente, ad un ritmo che può sovraccaricare il pancreas e il fegato, condizione che può portare se protratta all’insorgenza del diabete e di infarti. Uno studio condotto nel 2016 ha rivelato che il consumo di una o due bevande zuccherate a pasto può aumentare il rischio di sviluppare una forma di diabete del 26%. Gli zuccheri contenuti nei liquidi sono stati anche associati all’aumento della pressione sanguigna. Negli Stati Uniti è stato stimato che l’aggiunta di una bibita zuccherata al giorno alla normale dieta può condurre ad un aumento di peso che può sfiorare i 7 chili nel corso di un anno”.
(Fonte: Wikipedia)

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