“SABATO e DOMENICA 1.500 GAZEBO in 1.000 COMUNI, in tutta Italia, per iscrivervi alla Lega Nord e a “Noi con Salvini”!
Mandiamo a casa Renzi! INSIEME si può!”.
Poca cosa rispetto ai gazebo dell’epoca Bossi: “43 simboli, 1.176 candidati: dai comunisti padani, ai postfascisti padani, passando per i moderati liberali di Gnutti e i laburisti di Formentini. Per le “elezioni padane” di domani i numeri, a parole, sono anche più imponenti del solito, ma oggi contano poco. Se all’ ultimo referendum fatto in casa dalla Lega (25 maggio) c’ erano 11 mila e 500 gazebo e tra i cinque e i sei milioni di votanti, dichiarati dalla Lega Nord, ora le previsioni leghiste vanno al raddoppio: 22 mila gazebo montati nelle 46 province interessate, 70 mila tra iscritti alla Lega e simpatizzanti impegnati, e come va ripetendo Umberto Bossi “venti milioni di elettori mobilitati”.
(Fonte: La Repubblica, 25 ottobre 1997)
In realtà cosiddetto Capitano, all’epoca ‘comunista padano’, quella Lega la vuole fare dimenticare. La comunicazione la gestisce la bestia con lo spettacolo continuo di un uomo solo.

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