Parigi non è Vichy. A qualcuno dispiace tanto?
Smask.online
08 Luglio
Il 5 aprile 2019 il cosiddetto Capitano postava sui suoi profili social una foto insieme a Marine Le Pen: “Stamane a Parigi con Marine Le Pen, per parlare di lavoro, famiglia e tutela dell’ambiente, impegnati ad allargare l’alleanza di chi il 26 maggio vuole cambiare e portare un po’ di BUONSENSO in Europa!”.
Ma chi è questa alleata pronta a portare il “buonsenso in Europa” insieme al signor S.? Ha ereditato il partito dal padre, Jean Marie Le Pen, ex presidente del Front National. Fra le sue proposte possiamo ricordare la reintroduzione della pena di morte, le politiche contro l’immigrazione e l’uscita della Francia dalla UE.
“Nell’aprile 2015 definisce le camere a gas naziste quali semplice «dettaglio della storia» scatenando l’ira della figlia e perciò annuncia poi di voler rinunciare a presentarsi alle regionali di fine anno in Provenza-Alpi-Costa Azzurra perché “se devo sacrificare il futuro del movimento, non voglio essere io a causargli un danno” auspicando la candidatura della nipote Marion Maréchal. Il 16 aprile viene ricoverato in ospedale per problemi cardiaci. Nel maggio 2015 viene sospeso dal FN, e nell’agosto 2015 Le Pen è stato infine espulso dal partito che aveva fondato e guidato per decenni.
Nel 2017 è entrato nel partito neofascista europeo Alleanza per la Pace e la Libertà (Apf) guidato da Roberto Fiore. La figlia passa per essere più moderata. La sua base elettorale in buona parte resta quella paterna. Lei stessa è favorevole a reintrodurre la pena di morte per alcuni crimini, a uscire dall’Euro e forse dalla UE. “Le Pen è stata accusata di negazionismo in quanto ha dichiarato che la Francia non ebbe nessuna responsabilità per la deportazione di ebrei dalla nazione durante il nazismo, riversando le colpe sul governo collaborazionista di Vichy: «Penso che la Francia non sia responsabile del Vel d’Hiv» (vicenda riguardante la polizia e la gendarmeria francese che nel luglio del ’42 arrestò, a Parigi, più di 13.000 ebrei tra cui più di 4.000 bambini. Stando alle fonti storiche i celibi e le famiglie senza figli furono trasferiti a Drancy, gli altri invece vennero rinchiusi a Vélodrome d’Hiver per essere poi tutti deportati a Auschwitz)”.
(Fonte: Wikipedia)
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