La cosiddetta “Bestia” spinge il cosiddetto Capitano a volere imitare il vascello Brexit, facendogli dire assurdità come queste: “O le regole cambiano o altrimenti è inutile stare in una gabbia dove ti impediscono di fare il pescatore, il medico o il ricercatore”. Si tratta di affermazioni del tutto campate per aria. Non c’è un atto, una Direttiva o Regolamento dell’UE che impedisca a chiunque di fare il medico o il ricercatore.

È vero esattamente il contrario: grazie al programma HORIZON 2020 dell’UE, che ha destinato quasi 80 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 per le attività di ricerca, migliaia di ricercatori in tutta Europa (Italia inclusa) hanno beneficiato di contributi e reso possibile assegni di ricerca ai tanti precari che lavorano nelle Università e laboratori di ricerca. Ne erano consapevoli anche i britannici che nel referendum del 2016 hanno visto circa l’80% dei professori e degli studenti universitari votare per rimanere nell’UE.

Per quanto concerne i medici, la libera circolazione delle persone e dei servizi (due delle quattro libertà fondamentali garantite dalla comune appartenenza all’UE) consente loro di stabilirsi in un altro Stato membro per esercitare la propria professione e nel contempo permette a ciascuno di noi il diritto all’assistenza sanitaria quando ci troviamo in un altro stato membro per turismo o lavoro.

Per quanto riguarda, infine, i pescatori, le regole europee (ad esempio le misure delle vongole da pescare o le reti a strascico) sono tutte volte a garantire la conservazione delle diverse specie di pesce e di molluschi, messe a rischio dalla pesca intensiva. È del tutto ovvio che senza una riproduzione adeguata degli stock ittici la pesca scomparirebbe (e con essi i pescatori).

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