Violenza su un giornalista. Eh ma non si era dichiarato, dice il signor L. E se si dichiarava?
Smask.online
24 Luglio 
Sabato sera, a Torino, durante una festa dell’Asso di Bastoni, noto ritrovo dell’estrema destra, il giornalista de La Stampa, Andrea Joly, è stato aggredito brutalmente da quattro militanti di CasaPound.
Le immagini si trovano facilmente in rete, girate da cittadini dalle case vicine.
“Sarà la festa della Torino nera, di coloro che non si pentono e che non hanno nulla di cui chiedere scusa. Sarà la festa di quelli che i miserabili come la Salis vorrebbero morti. Ma noi ci siamo ancora e invitiamo tutti a Torino. Da CasaPound, a Roma a Torino, siamo la stessa cosa”.
Così un esponente di CasaPound, ha pubblicizzato sui social la festa: bandiera di CasaPound , tra grida e inneggiamenti al Duce.
E come ciliegina sulla torta, ecco la seconda carica dello stato, presidente del Senato, ohibò deplora l’accaduto … MA, c’è un MA: “ci vuole un modo più attento di fare le incursioni da parte dei giornalisti”, sottolineando che Joly non si era dichiarato come tale.
Notate il temine “incursioni”.
Ecco allora le proposte di Smask ai giornalisti di inchiesta e fotoreporter per fare contento il signor L:
– Indossare pettorina gialla fluorescente Press Antifa, quando ci si avvicina ad un covo nazifascista.
– Polo con immagine di Falcone e Borsellino, nome proprio e della testata se si documenta una riunione di mafia.
– Scarpette rosse con il tacco se si documenta la violenza contro una donna.
Grazie se volete anche voi contribuire con proposte migliorative del codice di condotta suggerito dal signor L.
Post scriptum: se non siete giornalisti ma semplici cittadini che documentano qualcosa, preparatevi alle botte, non avete attenuanti.
Fonti:
