Il ministro-cognato dice che “si criminalizzano le imprese agricole“. Oh poverine !
Smask.online
24 Giugno
Satnam Singh, il bracciante indiano morto a Latina dopo l’amputazione al braccio con un macchinario agricolo e lasciato davanti casa con il braccio tagliato nella cassetta della frutta è il risultato del sistema marcio del caporalato.
Le indagini della Procura hanno rivelato un intricato intreccio di società fantasma, create solo per aggirare le leggi e sfruttare migliaia di immigrati con falsi contratti di lavoro. Si parla di intermediari senza scrupoli che chiedono fino a 20mila euro a persona, imprigionando le loro vittime in un debito perenne che mina ogni speranza di emancipazione.
Ma la risposta del signor L è la ciliegina sulla torta. Ha così commentato: “Una delle cose emerse dalla riunione è che in queste situazioni accade un fatto: la criminalizzazione di uno degli anelli della filiera. Al decesso di un operaio per colpa di un criminale, si criminalizzano le imprese agricole. Queste morti dipendono da criminali, non dal sistema delle imprese agricole”
Ma secondo l’Osservatorio Placido Rizzotto della Cgil, il fenomeno coinvolge ben 230.000 lavoratori, vittime di un’oppressione che li riduce a essere pagati a briciole, circa 20 euro al giorno per giornate lavorative inumane.
Il signor L si è lanciato in una smodata difesa dell’indifendibile, quando la realtà è questa: lo sfruttamento sistematico di centinaia di migliaia di lavoratori nelle campagne italiane.
Fonti:
Caporalato, società fittizie e connivenze nella Pa (ilsole24ore.com)