Porta a Porta, anno XXX: perché il naufragio dei ricchi sì e quello dei poveri no?
Smask.online
11 Settembre
Ieri sera, a Porta a Porta, Bruno Vespa mostra un grande modello del veliero Bayesian. È accompagnato da Giovanni Costantino, amministratore dell’Italian Sea Group.
L’equipaggio del veliero è colpevole, secondo Costantino, di aver causato l’affondamento lasciando aperto un portellone.
E chi lo sa? Indagini in corso, collegamento con ammiraglio della Capitaneria di porto e altri testimoni.
Ma la vera questione che un giornalismo di inchiesta poteva affrontare è questa: per il veliero di lusso è scattata immediatamente un’operazione di salvataggio, con diverse imbarcazioni della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco prontamente mobilitate. 7 morti.
Per il naufragio di Cutro, invece?
A bordo c’erano 180 disperati.
Lì, non erano persone da salvare, ma “migranti”: “So’ migranti” e “Un mesetto tranquillo”, si legge in alcune chat interne di Guardia Costiera e Guardia di Finanza.
Le motovedette, inviate solo quando le condizioni meteo peggioravano, sono tornate indietro a causa del mare mosso. Nessuno ha lanciato l’allarme fino a quando alcuni pescatori non si sono imbattuti nei cadaveri sulla spiaggia.
94 morti (34 bambini).
È chiaro che la differenza di trattamento tra il Bayesian e il naufragio di Cutro non è solo una questione di mezzi. È una questione di priorità. I ricchi, i potenti, ricevono un’attenzione immediata e un’operazione di salvataggio in piena regola.
I disperati migranti, al contrario, devono sperare che qualche pescatore si accorga di loro mentre affogano.
E di tutto questo, il giornalismo di Vespa preferisce tacere.
E se non lo avete visto, guardate il film “Io Capitano” per capire la differenza.
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Fonti:
https://www.imdb.com/title/tt14225838
https://tg.la7.it/cronaca/cutro-dinamica-naufragio-chat-soccorsi-mancati-03-09-2024-220938v