A che punto siamo con la “sostituzione etnica”?

Smask.online

19 Maggio

Una copertina di Panorama (3 maggio 2023) rilancia la presunta “sostituzione etnica”. Ma siamo davvero minacciati? La nostra identità nazionale è il risultato di una lunga storia di interazione tra diverse culture.

Nel 1916, il razzismo biologico alimentava paure sulla “grande razza” anglosassone minacciata dagli immigrati italiani, tanto che vennero introdotte leggi per limitare il loro accesso.

“Al di là delle polemiche sulla sostituzione etnica, vince la realtà” si legge su Panorama, ma la realtà è questa: dalle ultime stime della Fondazione ISMU ETS, gli stranieri residenti in Italia sono poco più di 6 milioni (circa il 10% della popolazione), mentre gli irregolari vengono stimati attorno a 506 mila unità, meno dell’1%. I numeri smentiscono categoricamente questa teoria della “sostituzione etnica”.

Sono molto meno gli immigrati in Italia che in Germania ad esempio, sia come numero totale che percentuale. E nessuno, salvo qualche neonazista locale, pensa che l’identità tedesca sia minacciata dagli immigrati turchi nelle fabbriche.

Potrebbe, quindi, essere solo una tattica pericolosa che da sempre viene promossa sui social “bestiali”? È un’arma di distrazione di massa che non mira affatto a trovare soluzioni al drammatico problema delle migrazioni , ma al contrario a generare una rendita politico-elettorale per chi si abbandona a questi trucchi per eccitare gli animi contro il “negro”.

Fonti:

https://www.ismu.org/xxviii-rapporto-sulle-migrazioni-2022-comunicato-stampa-1-3-2023/#_ftn1
https://ilmanifesto.it/noi-italiani-olivastri