La “Bestia” non verifica le notizie, le cavalca

Smask.online

25 Novembre

La “Bestia” non verifica le notizie, le cavalca e basta per ottenere i soliti like.

Intanto vale la pena ricordare che il New York Post (non è il New York Times o il Washington Post!) è – come ci informa anche Wikipedia – un tabloid sensazionalistico di proprietà della News Corporation di Rupert Murdoch. E perciò scrive in stile aggressivo su ogni notizia che può attirare il pubblico.

Con una breve ricerca si apprende che in realtà il NYP riprende un articolo del britannico Times, che ha raccolto dichiarazioni di funzionari cinesi: “A Pechino, funzionari stanno dando risalto ad un nuovo studio.”
Ma quale sarebbe il “malefico” studio utilizzato – secondo la “Bestia” – contro l’Italia? È lo studio, di cui si è parlato molto anche sui media italiani, che ipotizza la presenza del coronavirus in Italia già a settembre 2019. Ma, guarda caso, è un lavoro tutto italiano, condotto dall’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, in collaborazione con l’Università degli Studi del capoluogo lombardo, l’Università di Siena e VisMederi srl, anch’essa di Siena.

I risultati e soprattutto le conclusioni di questa ricerca sono al vaglio della comunità scientifica e molti ricercatori interessati al coronavirus hanno espresso diverse perplessità. Il dibattito scientifico è in corso. È così che procede la scienza: i risultati delle ricerche si accettano anche se sono sorprendenti, ma solo dopo averli sottoposti ad una verifica scientifica ed averli rigorosamente confermati (o non invalidati).

Il Times stesso, d’altra parte, ha dato spazio alle parole di Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese: “Ancora una volta questo dimostra che tracciare l’origine del virus è una complessa questione scientifica che dovrebbe essere lasciata agli scienziati. È un processo fluido che può coinvolgere numerosi Paesi”. Come non essere d’accordo!

Ma alla “Bestia” tutto questo non interessa, meglio la propaganda a qualsiasi costo.


Fonti: