La “Bestia” ha bisogno di costruirsi dei nemici: il caso di Laura Boldrini
Smask.online
14 Dicembre
“Davvero una priorità per il Paese!Anche nei giorni di festa, sempre e comunque: #colpadisalvini”. Ecco l’ennesimo post della “Bestia” con protagonista Laura Boldrini. Rileggiamo una sua recente intervista pubblicata dal Corriere della Sera:
“Il 2013 è l’anno in cui lei diventa presidente della Camera.
«Sì, e Salvini decide di prendere me come bersaglio politico».
Perché proprio lei?
«Avevo lavorato 15 anni all’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati».
Quindi?
«Quindi Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione».
Quale?
«Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi».
Quale slogan?
«Le risorse boldriniane».
Laura Boldrini da diversi anni è insultata sui social qualunque cosa dica o non dica, nei modi più volgari, minacciosi e sessisti. Questo recente post, solo in apparenza blandamente ironico, attira oltre 22.400 commenti, fra cui, per l’ennesima volta, senza che vengano rimossi, moltissimi di incitamento all’odio.
Ma non è il signor S. da solo ad avere creato il bersaglio. Post dopo post i bersagli sono stati progettati e confezionati professionalmente nella cucina della cosiddetta “Bestia”, che sa perfettamente che un modo per creare un “Capitano” è selezionare dei nemici, additarli, distruggerli.
Come ha scritto Umberto Eco: “Avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell’affrontarlo, il valore nostro. Pertanto, quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo.”
Nel copione e nel piano redazionale ci sono vittime scelte a tavolino dalla “Bestia”. Laura Boldrini crede di essere una persona in carne ed ossa che avrebbe diritto di non essere perseguitata, insultata e minacciata per quello che dice. Sbaglia, non è un essere umano, è solo un bersaglio selezionato per il poligono di tiro.
I colpi le arrivano veramente, ma per la “Bestia” fa tutto parte della messa in scena con cui gestisce le pulsioni da scatenare. Perché con l’odio per il nemico si prova il ‘valore nostro’ e del Capitano che ci guida.
Fonti:
- Alessandra Arachi, Corriere della Sera, 8 dicembre 2020
- Umberto Eco, Costruire il nemico, Saggi Bompiani