Diversi Stati europei hanno imposte patrimoniali e in Italia c’è ancora tanto da chiarire, ma la “cosiddetta” Bestia preferisce tirare fuori lo spettro del comunismo.

Smask.online

17 Dicembre

L’argomento è complesso. “La pandemia in corso, tuttavia, ha stravolto i fondamentali economici del Paese, portando gli osservatori ad interrogarsi sull’opportunità di introdurre nuove imposte patrimoniali”. Ci sono pro e contro e molto dipende dal fatto che comprenda o meno gli immobili, a partire da quale valore del patrimonio si applica (un milione di euro? Cinque milioni?), se esiste anche una tassa di successione, ecc. 

I paesi in cui attualmente si applica un’imposta di questo tipo sono: Spagna “c’è un’imposta che si applica sull’intero patrimonio dei cittadini, ad esclusione di terreni, beni d’impresa e schemi pensionistici”. In Svizzera “l’intero patrimonio mobile – con alcune eccezioni – ad essere tassato, con aliquote che si posizionano in una forbice ampia, 1,3-9%. Prevista un’imposta anche sul patrimonio immobile”. In Francia “vi è un’imposta sui beni immobili con aliquote del 0,5-1,5% (prevista, però, una soglia minima di 1,3 milioni di euro). Il quadro francese risulta ancor più articolato se si prendono in considerazione le innumerevoli tasse locali che i cittadini devono pagare” (fonte: Pierandrea Ferrari, Money.it, 15 novembre 2020).

Inutile semplificare, ma per la cosiddetta “Bestia” lo spettro del comunismo torna sempre buono.