Idea brillante, enoteche al posto dei negozi di canapa legale. Sapete quanti sono in Italia i morti per alcolismo?
Smask.online
05 Novembre
Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, ha dichiarato sei giorni fa a La Zanzara:
“Chiudiamo i negozi di canapa e apriamo delle bellissime enoteche, educhiamo al bere consapevolmente e aiutiamo l’economia italiana”.
Ah, davvero? Educare al bere in un Paese dove l’alcol uccide 17.000 persone all’anno e dove ogni 10 secondi qualcuno nel mondo muore per cause legate all’alcol?
Sardone vuole smantellare un settore legale, sostenibile e in crescita per glorificare il bicchiere di vino.
Non contenta, rincara la dose: “Tu inizi da quello [canapa senza THC], poi ti fai lo spinello, poi ti fai la pasticca in discoteca e poi vai a sniffare cocaina. […] Viva la bottiglia di vino”.
La retorica della “droga ponte” è stata smentita più volte dalla scienza, ma Sardone continua a sventolarla come una verità incontestabile, chiudendo gli occhi su ciò che perfino gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità affermano: il dottor Scafato (direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità) afferma che l’alcol è la vera “droga ponte”, poiché abbassa la percezione del rischio e predispone all’uso di droghe più pesanti.
Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ricorda che non esiste una dose sicura di alcol, Sardone ci invita a brindare e a celebrare l’economia.
Ma a che prezzo? Distruggere un settore da 500 milioni di euro e condannare 15.000 lavoratori alla disoccupazione per “educare al bere”?
Questo non è sostenere l’economia italiana, è un inno alla disinformazione.
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