BESTIARIO: la signora M. e Roma, “pilastro di civiltà che va oltre il tempo… luce che sconfigge il buio”: nostalgia dell’impero?
Smask.online
09 Maggio
Non è la prima volta che la variante ‘patriottica’ della “Bestia” mette in bocca parole assurde alla cliente signora M. in occasione del ‘compleanno’ di Roma:
1) “Simbolo di vita e pilastro di civiltà che va oltre il tempo“… quale civiltà? Quella che per lunghi secoli dopo la fondazione si caratterizza per l’assorbimento di religioni, lingue e costumi altri? O per l’impero sostenuto dalle armi delle legioni e dagli schiavi?
2) “Luce che sconfigge il buio di un mondo quasi privo di valori”… quindi la città di Roma ha dei poteri mistici? In campagna elettorale per attaccare gli avversari politici Roma era la patria del pattume e dei cinghiali, quindi la “luce” la si vede dove?
3) “Con l’augurio che lo spirito di Roma riviva in tutti noi e ci guidi verso un futuro radioso”… cosa deve rivivere in noi? E nei politici? “Solo un imperatore romano d’Occidente su quattro morì per cause naturali: tutti gli altri furono uccisi dal nemico in battaglia o in agguati, assassinati durante le congiure (spesso ordite da famigliari) e per suicidio” (fonte: Andrea Centini, Fanpage.it, 18 ottobre 2021).
Così, anche quest’anno viene da pensare che la “bestia patriottica” la storia l’abbia appresa leggendo questa declamazioni sul Natale di Roma: “Il 3 aprile 1921, durante un discorso pronunciato a Bologna, l’allora capo del movimento fascista Benito Mussolini proclamò l’anniversario della fondazione di Roma quale festa ufficiale del fascismo. La decisione venne commentata da Antonio Gramsci come il tentativo del fascismo di naturalizzare il proprio ruolo nella storia italiana, attraverso la rivendicazione delle origini romane”. Durante il fascismo venne abolita la festa del lavoro (Primo Maggio) e unificata con il “Natale di Roma”.
Fonte: Fabio Camillacci, tag24.it, 21 aprile 2022; ANSA, 21 aprile 2022