Piccolo teatro di Milano occupato. Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo: oltre i sostegni, la riforma.

Smask.online

11 Maggio

È facile dirsi “dalla parte di”, ma se il tempo di fare comparsate in TV c’è, il tempo del signor S. – “nella sua Milano” – per dare sostegno a lavoratori e lavoratrici dello spettacolo proprio non c’è stato. La cosiddetta “Bestia” si guarda bene dal postare a riguardo, limitandosi a un generale “aiuti a teatri e cinema” affiancandoli a “bar e ristoranti” ogni tanto sì e ogni tanto no. Dal 27 marzo al 3 maggio 2021 il Coordinamento Spettacolo Lombardia ha occupato il chiostro del Piccolo teatro Grassi di Milano instaurando il Parlamento Culturale Permanente. “Per costruire una ripartenza sostenibile da tutti, a partire dai più fragili, considerando il Lavoro come centralità e motore di tutte le categorie, non solo del settore culturale. A questa azione partecipano anche le studentesse e gli studenti delle Scuole, delle Università e delle Accademie di Milano come parte integrante e fruitrice del mondo della Cultura” (fonte: ripaertelitalia.it, 28 marzo 2021). Dopo più di un mese d’occupazione arriva la “riforma del lavoro nello spettacolo” proposta dal Piccolo Teatro occupato. una “riforma strutturale del lavoro nello spettacolo” che parte “riconoscimento per tutte le persone che lavorano nello spettacolo, con contratto subordinato o autonomo, della figura della lavoratrice e del lavoratore discontinua/o dello spettacolo”, a segnale in quale situazione di non tutela si trovano molti lavoratori del settore. Sul sito Coordinamento Spettacolo Lombardia il testo integrale, qui la petizione che possiamo firmare per sostenerli. È facile dire “NO”, urlando, come fa la cosiddetta “Bestia”, ma per cambiare bisogna proporre soluzioni fattibili che puntino alla tutela di tutti.


Fonti: D.D., Milano Today, 27 marzo 2021; SkyTG24, 30 aprile 2021