“Una persona alla volta”, il libro postumo di Gino Strada ci ricorda che i diritti o sono di tutti o sono privilegi
Smask.online
17 Maggio
Un libro che racconta il percorso che ha condotto Gino Strada, chirurgo di Sesto San Giovanni, fino a Paesi lontani da noi: Pakistan, Etiopia, Thailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia… Paesi spesso in guerra, poveri, difficili da immaginare nelle nostre società. “Un percorso di impegno e di esperienze soprattutto in chirurgia di urgenza, fino a maturare un’idea semplice ma forte, un vero e proprio asset ideale e valoriale … i diritti o sono di tutti o sono privilegi“. Si afferma il “diritto universale e gratuito alla cura”.
L’associazione Emergency nasce nel 1994 “per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo (di cui l’Italia è uno dei massimi produttori)”. La volontà forte di rivendicare un impegno alla vita, partendo dalla nazione che produce molti di questi strumenti di morte. Fare qualcosa, davanti alla straziante verità che “le vittime, 9 volte su 10 siano civili … spesso bambini mutilati dalle bombe-giocattolo lasciate in maniera criminale dai belligeranti”. Popoli e persone che subiscono la guerra, senza aver mai avuto un peso sulla decisione di scatenarla. La protesta civile che sta alla base della nascita dell’associazione umanitaria è questa e non si ferma. Progetti in Ruanda durante il genocidio, in Iraq, Cambogia e Afghanistan, nella Valle del Panshir, in Sudan…
La guerra, sostiene il libro, “è sempre il frutto di scelte politiche bene precise, calcolate, preparate e poi messe in atto”. Strada ricordava che “la guerra non può essere umanizzata, ma solo abolita … dietro la sua “ineluttabilità” si celano interessi economici e geopolitici … Gli ospedali di Emergency … sono stati e sono sempre aperti a tutti … Aperti anche ai “nemici” che – diceva in maniera provocatoria – in ospedale non esistono”.
“Basta guerra”, gridano le “Bestie” della comunicazione politica senza fare niente. Gino Strada insultato, ringraziato o elogiato da S&M solo da morto. Per fortuna, le sue parole sono rimaste, sta a noi leggerle e capirne il significato.
Fonte: Valeria Masiello, Micropolis, aprile 2022