BESTIARIO: La signora M. e l’esteta britannico della caccia alla volpe. Ne avrà letto i 50 libri?

Smask.online

28 Gennaio

Il filosofo che si è guadagnato questo post fra le altre attività (campagne contro i regimi filosovietici, contro la Cina, per la Brexit, ecc):

1) Fonda The Salisbury Review, che “si proponeva di fornire una base intellettuale alla destra conservatrice e per questo avanzò molte critiche nei confronti dei movimenti di protesta (nel mirino il movimento per la pace, la campagna per il disarmo nucleare, l’uguaglianza, il femminismo, l’aiuto ai paesi del terzo mondo, il multiculturalismo e il modernismo)” (nientemeno).

2) Di sé amava dire «La mia vita si divide in tre parti, nella prima ero infelice, nella seconda ero a disagio, nella terza cacciavo». “Ogni weekend torna in Inghilterra per la tradizionale “caccia alla volpe”. Una passione che lo accompagnerà per il resto della vita e che considera non solo un’attività sportiva, ma anche un modo per proteggere un’identità sociale in via di distruzione” (ohibò).

3) Per dedicarsi alla caccia acquista nel 1993 “la Sunday Hill Farm a Brinkworth, Wiltshire (un‘immensa dimora bicentenaria collocata su un terreno di 35 acri, poi diventati 100)” (le volpi locali saranno scampate?).

4) I suoi 50 libri spaziano “dall’estetica alla morale passando per il vino, la musica e la caccia. Ergo, la signora M. propone alla sua fanbase questo profondo pensiero filosofico: “Confutare il mito progressista per il quale il nuovo debba per forza sostituire il vecchio”… Più che un ‘mito progressista’ una frase del genere sarebbe valutata pura scemenza in un compito di terza media, come se si dicesse che il conservatorismo consiste nel “preservare per forza il vecchio contro il nuovo”.


Fonte: Erica Crespi, vitaepensiero.it, 20 agosto 2020