Il signor S. continua a parlare d’altro, mentre i medici si lamentano per la mancanza di personale da mesi. “Non basta accendere un ventilatore per salvare una vita”.
Smask.online
20 Novembre
La situazione nella terapie intensive è ancora grave. Ma le cure domiciliari sembrano rimanere la priorità della cosiddetta “Bestia” per combattere la crisi sanitaria.
“Manca il personale, si rischia un crollo nella qualità dell’assistenza” parole di Domenico Minniti (Aaroi Emac) sulle terapie intensive.
(fonte: Giovanni Rodriquez, quotidianosanità.it, 17 novembre 2020)
La situazione più tragica si vive proprio nei reparti dove i malati sono più fragili.
“Un posto di terapia intensiva non si crea solo accendendo un ventilatore. C’è dietro tutta una struttura, ci sono competenze difficile da moltiplicare. Perché non si moltiplicano i letti senza utilizzare infermieri e rianimatori. Un rianimatore ci vogliono anni a formarlo, e più posti letto segue, più è difficile per lui curare i pazienti”, queste le parole di Andrea Crisanti riportate da la Stampa.