Più soldi in busta paga. Ma c’è il trucco.
Smask.online
29 Novembre 
Il governo della signora M ha annunciato con squilli di tromba il taglio del “cuneo” sui salari.
Ma ecco l’inghippo: il 6% di contributi all’INPS viene scalato per i redditi tra i 25 e i 35 mila euro, quindi un 6% in più sulla retribuzione (lorda) mensile.
Ma, c’è un “ma”: varcata la soglia dei 35 mila euro di reddito annuo, che cosa succede?
La misura incide direttamente sugli aumenti previsti per i dipendenti pubblici, finanziati con 5 miliardi di euro secondo la legge di Bilancio. Nonostante la promessa di un incremento medio del 5,78%, molti dipendenti pubblici rischiano di superare il fatidico tetto dei 35 mila euro, azzerando così il vantaggio del 6% di decontribuzione.
In altre parole, l’aumento diventa solo un miraggio e la busta paga resta invariata per professori, infermieri, poliziotti fino ai funzionari ministeriali.
Gettando uno sguardo al 2022, la retribuzione media dei dipendenti pubblici si aggirava intorno ai 34.153 euro, un soffio dal pericoloso limite dei 35 mila euro, oltre il quale sparisce magicamente la tanto decantata decontribuzione.
Il governo della signora M sembra dunque regalare con una mano e sottrarre con l’altra.
Ma la comunicazione politica “bestiale” non può dirlo.
(Fonti: Fisco e Tasse, Informazione Fiscale, Inps, Fanpage, Il Messaggero, X)
Fonti:
https://www.informazionefiscale.it/statali-aumento-stipendio-2024-busta-paga
