Economia spiaggiata

Smask.online

17 Marzo

Concessioni balneari = privatizzazione delle spiagge lungo tutta la costa.

Il Sistema Informativo del Demanio ci dice che dalle 10.812 licenze balneari del 2019 si è arrivati alle 12.166 attuali (non contando quelle delle regioni autonome Friuli, Sicilia e Sardegna).

Come si spiega questa crescita? Lo stato incassa pochissimo, nonostante le spiaggie siano un bene pubblico. 

Dati Corte dei Conti: dal 2016 al 2020 risulta un totale di 101,7 milioni di euro. In pratica in media il canone pagato dai concessionari è di circa 8000 euro all’anno, meno dell’affitto di un monolocale per una coppia di studenti a Milano o Roma. 

Secondo alcune stime le concessioni fruttano solo un ottavo di quanto lo stato potrebbe incassare se si svolgessero delle gare, mentre si va avanti a proroghe con canoni bassissimi. 

Sempre il S.I.D. ci mostra come spesso per lo Stato sia quasi impossibile incassare le cifre per intero, ad esempio in Sardegna si sono persi circa 3 milioni di euro per inadempienza.

L’UE dal 2006 chiede all’Italia la messa a gara dei vecchi contratti, pena una sanzione che pagheremmo noi come contribuenti.

Indovinate quale governo sta facendo di tutto per rimandare la questione? Vi forniamo un indizio: al Ministero per il Turismo c’è chi dice che le spiagge libere andrebbero privatizzate in quanto piene di “tossicodipendenti e rifiuti”

Quindi: lotta dura contro le spiagge libere, a difesa di recinti che impediscono l’accesso al mare da quelle a pagamento (illegali, il semplice accesso va consentito sempre ), e in nome della libera impresa niente gare e canoni ridicoli. Molto “patriottico” no?

Fonti: https://www.corriere.it/cronache/23_marzo_14/stabilimenti-balneari-quei-canoni-lidi-sotto-mille-euro-all-anno-riscuoterli-un-impresa-3f97ee5c-c1e6-11ed-839f-35544f562c09.shtml?refresh_ce; https://video.corriere.it/politica/santanche-le-spiagge-libere-sono-posti-non-degni-noi-umani/c8f76256-7ca7-11ed-840c-2c5260b7208b