Ferrovie allo sbando. Soluzione: venderle a chissà chi. E intanto che succede?
Smask.online
02 Ottobre
Oggi più di cento treni cancellati, di cui una sessantina regionali del Lazio e cinquanta tra Alta Velocità e Intercity. Altri quaranta treni, compresi quelli a lunga percorrenza, hanno accumulato ritardi superiori ai sessanta minuti. Tutto a causa di un guasto sulla linea ferroviaria di Roma che ha disconnesso le stazioni di Termini e Tiburtina, paralizzando migliaia di viaggiatori.
E cosa dice il signor S, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di fronte a questa ennesima emergenza? Scarica la colpa su un chiodo piantato male da un’impresa privata.
“A quanto mi risulta, i tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata che ha piantato un chiodo su un cavo e poi diciamo che il tempo di reazione di fronte a questo errore, e conto che il privato ne risponderà, non è stato all’altezza di quello che la seconda potenza industriale d’Europa deve avere” dichiara alla Camera.
Parla di miliardi di euro investiti in nuovi treni e infrastrutture, ma sembra che tutto possa crollare per un semplice chiodo piantato male.
I sindacati lo dicono chiaro: il sistema è “per sua natura fragile”, e respingono l’idea della privatizzazione come soluzione, ricordando come in altri Paesi ciò abbia solo peggiorato la situazione. E richiamano a gran voce l’attenzione non solo manutenzioni costanti, ma anche la valorizzazione dei ferrovieri che continuano a far circolare migliaia di treni ogni giorno nonostante contratti scaduti e condizioni di lavoro difficili.
E mentre i cittadini aspettano risposte e soluzioni, il signor S preferisce celebrare la Festa dei Nonni con un post sui social. Il sistema ferroviario va in crisi, ma le priorità del ministro sono sempre altrove.
Fonti:
Guasto a Roma, cancellati oltre 100 treni – Ultima ora – Ansa.it