I pusher non sono che la punta dell’iceberg del narcotraffico in Italia

Smask.online

19 Ottobre

Secondo il colonnello Pino Colone della Guardia di Finanza la “cifra più attendibile” per il narcotraffico in Italia si aggira intorno ai 12 miliardi di euro all’anno, una cifra che “dà la misura ma anche la conferma che il traffico di droga è il motore delle attività criminali, quello con cui le organizzazioni fanno il salto di qualità e moltiplicano i profitti.”

Chi controlla i traffici? Ovviamente i pusher dei post del cosiddetto Capitano non sono altro che la manovalanza visibile: “La cocaina è smerciata principalmente da ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra, organizzazioni balcaniche e sudamericane; l’eroina dalla criminalità campana e pugliese in stretto contatto con le organizzazioni albanesi e balcaniche; per i derivati della cannabis, infine, la criminalità laziale, pugliese e siciliana, insieme a gruppi maghrebini, spagnoli e albanesi.”

Ma fare i conti sui miliardi gestiti per primi da italiani è un’impresa impossibile per chi scrive: 31+3+3+2+1+1+19 = 53 arresti. Capire il business della droga richiede almeno l’aritmetica della seconda elementare.


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