Dalla ‘vita social’ alla vita vera: il razzismo “bestiale” esce ed entra da Internet

Smask.online

07 Aprile

La “Bestia” del signor S. condivide l’articolo, ma evidentemente non lo legge:

1) “Grazie al progetto N.A.Ve. (Network Antitratta per il Veneto), di cui è capofila il Comune di Venezia, un giovane tunisino avrà ora una seconda possibilità. Infatti il Tribunale ordinario lagunare lo ha riconosciuto vittima del racket «di minorenni o di neomaggiorenni che vengono impiegati in attività criminali» e per questo gli ha concesso lo status di rifugiato”… avete letto bene: neanche un progetto sviluppato dove governa il partito di S. va bene quando si sceglie l’argomento razzismo (fonte: Angela Pederiva, Il Gazzettino, 15 marzo 2022).

2) Tra gli obiettivi del progetto “promuovere la cooperazione tra i soggetti istituzionalmente deputati all’applicazione dell’art. 13 della legge 228/2003 e art. 18 d.l.vo 286/98, in particolare Forze dell’ordine e Direzione Distrettuale antimafia del veneto”… anche la collaborazione con le forze dell’ordine non ha funzionato? Hanno per caso fatto male il loro lavoro? Questo non fa ‘vergogna’ e non si commenta? (fonte: progettonave.it).

3) Perché quando a essere nell’occhio del ciclone per festino con droga era Luca Morisi – ideatore della “Bestia” – le parole di Salvini non sono state dedicate ai due ventenni coinvolti nella faccenda, ma all’amico che “sbaglia e commette un errore che non ti aspetti” cui “allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi”? (fonte: Emanuele Lauria, la Repubblica, 27 settembre 2021). Questo non è un ragionamento politico, non è cristiano, non è umano: è “bestiale”!