BESTIARIO: Che cosa è un “blocco navale”?

Smask.online

01 Giugno

Su questo tema ecco che cosa scrive il sito Destra.it : “Ancora tanta superficialità in diritto
marittimo (questa volta di guerra) da parte di un partito
. Ci riferiamo (purtroppo…) a FdI e alla poco
felice (in termini giuridici) proposta di attuare il blocco navale nei confronti delle navi ONG.
Il blocco
navale è disciplinato dall’articolo 42 dello statuto delle Nazioni Unite ed è un’azione militare
finalizzata a impedire l’accesso e l’uscita di navi dai porti di un Paese o di un territorio. Esso non è
consentito al di fuori dei casi di legittima difesa.

Inoltre «Il blocco dei porti o delle coste di uno Stato da parte delle forze armate di un altro Stato» è
definito come un vero e proprio atto di aggressione
, anche in assenza di dichiarazione di guerra,
dall’art. 3, lettera C) della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle NU 3314 (XXXIX) del 14
dicembre 1974. I criteri per attuarlo sono stabiliti dalle Convenzioni di Ginevra del 1949 e 1977 sui
conflitti armati via mare
. Prima di attuare il blocco navale la forza militare che lo attua deve
comunicare alle nazioni terze non belligeranti la definizione geografica della zona soggetta al
blocco stesso.
1. Il blocco navale deve essere imparziale nei confronti delle nazioni non belligeranti;
2. una volta attuato consente la possibilità di catturare qualsiasi imbarcazione mercantile che violi il
blocco
e il suo deferimento a un apposito tribunale delle prede;
3. consente, altresì, la possibilità di attaccare qualsiasi imbarcazione mercantile nemica che
opponga resistenza al blocco navale
;
4. l’obbligo da parte della forza militare che attua il blocco di permettere il passaggio di carichi
contenenti beni di prima necessità e medicinali per la popolazione locale
”.
 
Come si vede ci sono persone anche di destra che sanno che questo invocare il “blocco navale “
nella battaglia navale social non ha senso sotto il profilo militare, giuridico e politico. Difatti non
troverete mai nella pagina Facebook controllata dalla versione “patriottica” della cosiddetta
“Bestia” nulla per chiarire, ad esempio:
Quali sono le nazioni “belligeranti”?
La nostra Marina Militare cattura i barconi e che cosa fa poi con il loro contenuto umano?

Prende a mitragliate (stile “guardia costiera” libica con i nostri pescherecci) barconi e ONG? Ci aveva già provato il signor S. – nel governo Conte I – a proporre il blocco navale come “soluzione”, ma a queste voci risposero in tanti, tra cui l’ammiraglio Vittorio Alessandro, che nel 2019 “spiega perché i marinai temono il blocco navale […]. La deterrenza non funziona e i rischi per i comandanti sono troppo elevati” (fonte: Luca Gambarella, Il Foglio, 9 luglio 2019).