BESTIARIO: La bufala su “sinistra” e “femministe” che tacciono, ed il silenzio su chi ha difeso le ragazze: proprio un ragazzo nordafricano
Smask.online
22 Giugno
Analizziamo questo post
1) nel testo viene prima l’accusa a ‘certa sinistra’ (quale?) e “femministe” (quali?) di “cappa di silenzio”
2) la solidarietà alle vittime viene dopo, nelle ultime due righe
3) ovviamente la “cappa di silenzio” è una pura invenzione: senatrice Pd Valente: «Ci stringiamo alle giovani che hanno trovato il coraggio di denunciare» (fonte: Cesare Giuzzi e Alfio Sciacca, Corriere della Sera, 5 giugno 2022). Sinistra italiana, Fratoianni: “Che i 16enni non possano prendere in sicurezza e in sicurezza un treno in Italia nel 2022 è un vero peccato che incide sulle responsabilità delle istituzioni e delle compagnie ferroviarie che non devono permettere che queste cose accadano” (fonte: RaiNews, 6 giugno 2022)
4) “le femministe” non sono un partito politico. Ci sono dozzine di associazioni, ma è abbastanza raro che intervengano puntualmente sulla cronaca (ad esempio su un singolo femminicidio), si occupano di solito di leggi e politica culturale. Comunque potete leggere il post Facebook che Non Una di Meno – lago di garda ha dedicato all’accaduto, per smentire la “Bestia” (cioè la ditta che confeziona questo post per la cliente)
5) esiste un problema serio di delinquenza minorile, chiamando le cose con il loro nome, fra ragazzini figli di immigrati e di italiani. La politica tutta dovrebbe occuparsene invece di fare post acchiappa likes. Proposte?
6) un solo ragazzo ha aiutato le aggredite sul treno dal branco (formato anche da bianchi). Ecco la testimonianza: “Noi eravamo terrorizzate, abbiamo implorato aiuto a un altro ragazzo a bordo, sempre nordafricano, che per fortuna ha allontanato gli altri consentendoci di aprire le porte e di scappare sulla banchina”. Aggressori per lo più neri, ma anche bianchi. Unico difensore: un nero (fonte: Voxnews, 5 giugno 2022).
Ma ai social media manager non interessa raccontare tutta la storia e neppure, come è detto, mettere al primo posto la solidarietà alle aggredite, men che meno dire che colore è la pelle dell’unico che le ha aiutate.