L‘accalappiacani digitale.

Smask.online

23 Aprile

Esiste un copione. Un piano redazionale. Un algoritmo. Tutto ciò richiede un cagnolino alla settimana. L’accalappiacani digitale va in cerca di storie pietose. Prende la foto da qualche parte, la storia, trasforma il tutto in messaggio politico del cliente. Ed il gioco è fatto. Piovono i likes e la dura giornata di lavoro prosegue con la ricerca di altro materiale, la piovra comunicativa deve avere le ventose sempre attive. Non ha nessuna importanza che al cliente venga fatto dire una frase senza senso “la Lega presenterà le sue proposte per avere finalmente in Italia leggi che puniscano questi assassini“. Finalmente? La legislazione contro la crudeltà nei confronti degli animali esiste già:
– “L’articolo 544 bis del codice penale, rubricato “uccisione di animali” recita:
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.
– L’articolo 544 ter del codice penale, rubricato “maltrattamento di animali”, recita:
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
– La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
– La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte“.


Fonte: Alessandra Concas, Diritto.it, 30 maggio 2019.