“Stare in classe non spinge la curva della pandemia”. Forse proteste di studenti e genitori non erano così fuori luogo?

Smask.online

25 Marzo

A inizio marzo si leggeva: “Si mobilitano genitori e alunni per l’interruzione delle lezioni in presenza. L’appello alla ministra Bonetti: «Subito nel decreto gli strumenti per stare accanto ai nostri figli»” (fonte: la Repubblica, 2 marzo 2021); “Scuole chiuse in Lombardia: scatta la protesta delle famiglie. Oggi alle 18 presidio a Palazzo Lombardia. Domani sit-in davanti all’Ats” (fonte: Giovanna Maria Fagnani, Corriere della Sera, 4 marzo 2021). Potremmo andare avanti, studenti, movimenti di cittadinanza attiva… per molti la scuola è stata messa da parte. Era sempre necessario chiuderla?

“Scuola in presenza, ricerca sui dati di 7,3 milioni di studenti: stare in classe non spinge la curva della pandemia. Lo studio incrocia le cifre del ministero dell’Istruzione, di aziende sanitarie e Protezione civile: il tasso di positività tra i ragazzi è inferiore all’1% dei tamponi” (Elisabetta Andreis, 22 marzo 2021).