Per la “Bestia” le donne molestate che “non denunciano” possono essere ignorate

Smask.online

18 Maggio

1) Oltre alla “vittimizzazione primaria” (danni di natura fisica, psicologica, sociale ed economica) esistono “le vittimizzazioni secondarie ovvero quelle situazioni in cui le donne diventano vittima una seconda volta: nei tribunali, nei percorsi legali e sanitari, nella rappresentazione dei media, nel contesto sociale, nel giudizio delle scelte di vita” (fonte: Centro Donne Contro la Violenza di Aosta, 27 maggio 2021). Per questo tante donne non denunciano.

2) Ma la prima denuncia è stata formalizzata. “Una ragazza di 26 anni si è presentata alla caserma dei carabinieri di Rimini, accompagnata da un’amica e da un legale, e ha messo nero su bianco il racconto delle ripetute molestie subìte da un gruppo di partecipanti al raduno nazionale degli alpini” (fonte: Alessandra Ziniti, Ilaria Venturi, La Repubblica, 10 maggio 2021)

3) Il presidente dell’Ana (Associazione nazionale alpini), Sebastiano Favero ha fatto sapere che davanti a «denunce circoscritte e circostanziate» avrebbe preso provvedimenti, attendiamo

4) Favero ha anche affermato che “decine di persone si «infiltrano», procurandosi il cappello da alpini con l’intento proprio di far confusione” (fonte: A.Ma., Avvenire, 10 maggio 2022)

5) In ogni settore ci sono persone come “Graziano Battista, ex caporalmaggiore del II Reggimento Alpini alla caserma «Vian» di Cuneo … condannato in primo grado dal tribunale di Torino a 5 anni e 8 mesi per violenza sessuale aggravata ai danni di due minorenni e per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico tramite il web” (fonte: Pantaleo Romano, Quotidiano Nazionale, 12 febbraio 2020). Quindi non tutti possono essere assolti “a prescindere”

6) Fortunatamente: “Alcune donne hanno … deciso di denunciare e ci hanno contattato … Ci stiamo attivando in queste ore per presentare le denunce tramite nostr* avvocat* … per accompagnare in questura chiunque ne faccia richiesta” (fonte: Non Una Di Meno, Instagram, 10 maggio 2022).

“Condanno, ma…” non è una formula accettabile. Occorre condannare senza se e senza ma, per rispetto sia delle donne che della grandissima maggioranza degli Alpini. Diseducativo e incivile il “ma”.