Mafia alla milanese e alla siciliana: chi la documenta e chi da Ministro dell’Interno faceva propaganda fine a se stessa.

Smask.online

26 Dicembre

Tra le promesse del signor S. durante il suo mandato da Ministro dell’Interno: “Mafia, camorra e ‘ndrangheta saranno cancellate”. Secondo l’articolo di antimafiaduemila, pochi “fatti” per l’impegno alla lotta contro la Mafia. Viene portata ad esempio la realtà della Polizia siciliana, il capo della polizia di Catania Franco Gabrielli: “«Abbiamo un buco di organico che non è stato colmato in questi anni». Ad oggi i poliziotti sono 99mila e invece dovrebbero essere 117 mila”, su Trapani “la Dia ha a sua disposizione solo 12 uomini”, ecc.

Come sappiamo la Mafia non vive “al sud”, ma è ormai globalizzata. Il Coordinamento Provinciale milanese di Libera e WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie hanno organizzato “MAFIA alla milanese – il piatto che non possiamo più permetterci di mangiare”, un “incontro pubblico per discutere dell’allarmante situazione denunciata dall’autorità giudiziaria e da autorevoli esperti sul rischio di pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nell’economia di Milano e della Lombardia in questo particolare momento storico” (fonte: Wikimafia.it).
A dare man forte a queste fondamentali riflessioni e ricerche anche Libera, che con il suo ultimo rapporto sulla sanità rivela che “in Italia negli ultimi tre anni il 13% degli episodi corruttivi hanno riguardato il settore della sanità”, e che “nel 97,5% dei casi, pur in presenza di anomalie evidenti nelle caratteristiche o nella tempistica delle forniture da parte degli imprenditori, gli enti pubblici non sono stati in grado di rilevarle o le hanno ignorate” (fonte: Libera.it).

Un plauso a chi continua a proseguire nella lotta alla criminalità organizzata, portandola anche nel nostro quotidiano, perché come cittadini siamo coinvolti e spesso colpiti, anche senza esserne consapevoli.