Scrivi “avvocata”: giammai! Il senatore leghista di turno propone di multarti con €5.000.
Smask.online
22 Luglio 
Vietare “sindaca” o “avvocata” e multare chi non si adegua. Sì, avete letto bene. È la proposta di legge geniale firmata dal senatore leghista Manfredi Potenti.
Il testo vieta negli atti pubblici “il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato, ai gradi militari, ai titoli professionali, alle onorificenze, ed agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge”.
La legge pretende di “preservare l’integrità della lingua italiana” ed evitare “l’impropria modificazione dei titoli pubblici” come “Sindaco”, “Prefetto”, “Questore”, “Avvocato”.
Premesso che a Smask non può importare di meno (come pensiamo a chiunque dotato di cervello) se una donna che ne ha titoli voglia farsi chiamare avvocata o avvocato, ma vi sembra normale la repressione linguistica per legge?
“Occorre scongiurare che la legittima battaglia per la parità di genere ricorra a questi eccessi non rispettosi delle istituzioni,” afferma la proposta legge.
Chi declina correttamente l’italiano, usando termini femminili storici come “avvocata”, rischia multe salate: da 1.000 a 5.000 euro.
Retroattivamente: “Lettera ai una professoressa” di Don Milani? La maestra del libro “Cuore”?
Fate voi altro esempi. Attenzione ad “astronauta: Samantha Cristoforetti” obbligata per legge a riferirsi “astronauto”?
Ah, il signore è un senatore, non una senatrice. Per carità. Comunque paghiamo noi il suo stipendio.
Fonti:
