Le “Bestie” non vi diranno chi proponeva di infoibare i “nemici dell’Italia”: perché era un fascista ante-marcia.

Smask.online

10 Gennaio

In un film recentissimo su D’Annunzio (“Il cattivo poeta”) compare tal Cobolli Gigli. Così scriveva costui nel 1919: “Il paese (Pisino) sorge sul bordo di una voragine che la musa istriana ha chiamato Foiba, degno posto di sepoltura per chi, nella provincia, minaccia con audaci pretese le caratteristiche nazionali dell’Istria”.
L’autore di questo feroce invito ad infoibare gli oppositori si è poi iscritto al partito fascista nel 1922. Nel 1939 è ministro dei lavori pubblici nel governo Mussolini. “Come ideologo fascista, Cobolli Gigli … scrisse nel settembre del 1927 sulla rivista «Gerarchia» un articolo dal titolo “Il fascismo e gli allogeni”, in cui teorizzava la non autoctonia delle popolazioni slave residenti nella Venezia Giulia da pochi anni annessa all’Italia, nonché la loro rapida assimilazione, in virtù di una pretesa superiorità della civiltà italiana, a patto di “eliminare dalla vita pubblica […] gli agitatori slavi”, “impedire agli avvocati slavi […] la loro attività”, “togliere i maestri slavi dalle scuole, i preti slavi dalle parrocchie”.
Di questo ideologo fascista degli infoibamenti, già decenni prima delle tragedie seguenti l’invasione italiana di quei territori, non leggerete mai nulla nei tanti post sulle foibe delle cosiddette “Bestie” per i signori S&M. Perché i criminali fascisti non li condannano mai. 


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