I falsi “patrioti” e un patriota vero.
Smask.online
13 Novembre
C’è che si autoproclama ‘patriota’ sui social. Non costa nulla e tanti ci cascano. Smask ricorda che i nazisti non hanno perseguitato solo ebrei, rom e comunisti, ma anche quei militari che non si sono piegati. Ecco un esempio fra i tanti.
Guglielmo Barbò di Casalmorano nasce a Milano l’11 agosto 1888. “Militare di carriera: a 17 anni allievo alla Scuola Militare di Roma, a 21 anni Sottotenente di Cavalleria. Durante la Prima guerra mondiale gli vengono conferite due Medaglie d’Argento al Valor Militare e ottiene la promozione a capitano … Prosegue la carriera militare … Nel 1941/42 è in Russia con l’ARMIR”, quindi, “promosso Generale, al comando del RAC (Raggruppamento truppe a cavallo), dove gli viene conferita una Croce di Ferro di 2° Classe e successivamente la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Rientrato in Italia, aprile 1943 gli viene assegnato il comando della Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo. Il 12 settembre 1943, a seguito di trattativa coi tedeschi, risultata poi falsa, la Scuola passa sotto il comando tedesco ed il Gen. Barbò, con tutto il personale, viene caricato su un treno per l’internamento in Germania. Nella stessa notte del 12 settembre riesce a fuggire dal treno e si unisce alla Resistenza, dove fa capo all’avvocato liberale Luciano Elmo. Arrestato il 31 luglio 1944 viene deportato prima a Bolzano e successivamente a Flossenbürg dove muore il 14 dicembre 1944”.
Lo sanno quelli che vanno in giro travestiti da detenuti del lager, al grido di “No Green pass, libertà, libertà, libertà” che offendono anche questa memoria ?