Nutella sì/Nutella no: per la cosiddetta “Bestia” dipende dai trend? Facciamo quattro domande.

Smask.online

16 Aprile

L’algoritmo della cosiddetta “Bestia” ha deliberato che la Nutella ora va bene. Non era così in passato, in nome della lotta alle nocciole turche (Comizio Dicembre 2019): “Matteo Salvini critica la Nutella perché usa nocciole turche e invita a scegliere prodotti che impiegano materie prime italiane. Da questa dichiarazione si capisce che il senatore frequenta poco i supermercati e non ha molta confidenza con le etichette dei prodotti alimentari. […] Un vasetto di Nutella è composto per buona parte da ingredienti “stranieri”.
– Lo zucchero rappresenta quasi il 50% circa ed è in parte importato, visto che la produzione italiana copre solo il 20% del fabbisogno.
– L’olio di palma (pari a circa il 20% del vasetto) è originario del sud est asiatico.
– Mentre il cacao arriva probabilmente dall’Africa.
– Le nocciole che rappresentano il 13%, vengono prevalentemente dalla Turchia.
Anche il latte scremato in polvere potrebbe arrivare dalla Francia o da altri paesi Europei. Insomma la crema di nocciole della Ferrero è sicuramente prodotta per il 100% in Italia, ma gli ingredienti sono per buona parte stranieri” (fonte: Roberto La Pira, Il Fatto Alimentare, 7 Dicembre 2019).
Quattro domande:
1) Ferrero ringrazia per la pace ritrovata?
2) … E per la pubblicità ben in evidenza?
3) È giusto che un politico di fatto sponsorizzi un prodotto su una pagina che ha milioni di followers?
4) Se voi lavoraste in uno dei marchi italiani di creme spalmabili (ce ne sono almeno una dozzina, comprese di tipo ‘bio’ e vegano) sareste contenti di questa pubblicità a favore del concorrente principale?


Fonti: Marta Albè, Green me, 10 settembre 2014, Il Fatto Alimentare, 20 Febbraio 2018.