Proposte di rinnovamento fatte da giovani a Paternò: «La città che vorrei» prende forma.

Smask.online

19 Novembre

Nonostante il Covid, ci sono tante cose che si possono fare per pensare al “dopo”. Mentre la cosiddetta “Bestia” eccita il malumore facendo leva sia su disagi reali che su disagi immaginari di tanti giovani , mescolando nel cocktail lavoro che manca o è in nero con le assurde richieste di ‘movida’ ad oltranza, ecco un buon esempio.

“Il progetto «La città che vorrei» nasce a Paternò in provincia di Catania dall’idea di un gruppo di ragazzi e ragazze (studenti universitari e professionisti del settore) che hanno sentito l’esigenza di mettere in primo piano quella che è la visione futura di una città data dai giovani per i giovani, presentando un master plan di rigenerazione urbanistica”. Tre le idee di questi ragazzi: investire sul centro storico, risistemare la periferia e migliorare il sistema dei trasporti pubblici. (fonte: Salvo Caruso, Pierpaolo Nicotra e Claudia Risiglione, forum disuguaglianze e diversità, 9 novembre 2020)

Paternò è una città di 60mila abitanti. Progettarne il futuro non è compito esclusivo  di amministratori pubblici e politici. Non ci si può’ attendere che governi nazionali e locali facciano qualcosa di decente  se per primi i cittadini si disinteressano del futuro collettivo, o peggio ancora confidano nel cosiddetto “Capitano” miracoloso di turno (ed equivalenti). Il vero miracolo è riappropriarsi della politica e lottare per i propri progetti.