Previsioni per il futuro: le cosiddette “Bestie” e gli “hate speech”.

Smask.online

03 Maggio

Cosa sono gli “hate speech“? In italiano “discorsi d’odio, vengono riconosciuti come atti lesivi i diritti umani universali e in quanto tali vietati” da accordi internazionali, “all’articolo 20, paragrafo 2, del Patto internazionale sui diritti civili e politici delle Nazioni Unite (1966), riferendosi in particolare a qualsiasi appello all’odio nazionale, razziale o religioso che costituisca un incitamento alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza”. Discorsi e comizi che spesso sentiamo in campagna elettorale, ed ora che si avvicina…

Cosa c’entrano le due macchine della comunicazione che per clienti hanno signor S. e signora M.?
Immigrati: già dal 2014 “lo Special Rapporteur ONU sui diritti umani riportava che in Italia viene utilizzata una terminologia basata sul disprezzo che legittima l’esclusione o la criminalizzazione dei migranti, specialmente irregolari, creando un ambiente in cui si giustifica il loro sfruttamento”…
Persone omosessuali e transessuali (cui noi aggiungiamo gli appartenenti alla comunità LGBTQIA+, troppe volte chiamati omosessuali dalle cosiddette “Bestie”, anche quando non è solo di loro che parlano)… “Secondo un’indagine della agenzia FRA, l’Italia è, nella percezione delle persone omosessuali e transessuali, il Paese più omofobo nell’Unione Europea. Il 91% degli intervistati ritenevano di uso l’incitamento all’odio da parte dei politici”.

Ecco allora che “la libertà di pensiero” cui si appellano le due macchine della comunicazione perde il suo significato, perché “il linguaggio è una «cosa viva […] e in quanto tale quando diviene oppressivo non si limita a rappresentare la violenza, ma è la violenza»”.


Fonte: Sara Bortolati, Libero Pensiero, 25 Febbraio 2018