“Nessun profitto sulla pandemia. Diritto alle cure”, raccolta firme per spingere l’Unione europea a una moratoria sui brevetti.

Smask.online

03 Gennaio

Tra no-vax e “Bestie” che strizzano l’occhio al complotto, sui vaccini si gioca “un’enorme partita geopolitica”, a ricordarlo in un’intervista è Vittorio Agnoletto, “coordinatore di “Nessun profitto sulla pandemia. Diritto alle cure”, che lancia una campagna di firme per spingere l’Unione europea a una moratoria sui brevetti in mano alle case farmaceutiche”.
“Se non si supera la questione dei brevetti, la pandemia, il virus e le sue varianti continueranno a contagiare la popolazione indifesa del Sud del mondo … Il 70-75% delle dosi dei vaccini prodotti sono stati acquistati da dieci Paesi (compresa la Ue, ndr). In questo contesto, tredici mesi fa, nel 2020, India e Sudafrica proposero la sospensione temporanea di tre anni dei brevetti dei vaccini, dei kit diagnostici e la socializzazione del know-how“. Anche se appoggiata da diversi paesi, alla proposta oltre all’Unione europea, si sono opposti “Paesi come la Gran Bretagna, il Brasile, la Svizzera, gli Stati Uniti”. Nel tempo hanno cambiato posizione gli Stati Uniti (disponibili a discutere per i brevetti sui vaccini), l’Australia, e il parlamento brasiliano (che “ha sconfitto la posizione oltranzista del presidente Bolsonaro”).

“Nei frigoriferi dei vari Paesi che hanno acquistato i vaccini vi sarebbe oltre un miliardo di dosi non utilizzate, e, di queste, cinquanta milioni sono pronte a essere distrutte perché scadute“.
Insieme al Comitato “Nessun profitto sulla Pandemia. Diritto alla cura” partecipano oltre cento organizzazioni; l’Italia è il Paese che ad oggi ha raccolto il maggior numero di firme, ma non sono sufficienti.

Per firmare la petizione basta seguire la procedura sul sito noprofitonpandemic.eu


Fonte: Guido Ruotolo, terzo giornale, 2 Dicembre 2021