Le associazioni affrontano il problema del maltrattamento sugli animali. La cosiddetta “Bestia” fa propaganda.

Smask.online

19 Settembre

La macchina della comunicazione social martella i suoi milioni di follower con notizie su un cane è stato maltrattato, più che sulle donne maltrattate (abbiamo controllato). Il “Capitano” si erge a ‘difesa’ degli animali (cani e gatti principalmente: pesci e maiali sulla sua pagina politica appaiono cotti e servono a sponsorizzare i ‘prodotti italiani’).
1. Come abbiamo segnalato delle leggi ci sono, come l’articolo 544 bis del codice penale “uccisione di animali” può portare alla reclusione da quattro mesi a due anni. All’articolo 544 ter “maltrattamento di animali” si legge: “Reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”, la stessa pena vale per chi sottopone a trattamenti che procurano danno alla salute degli animali (la pena che è aumentata della metà se dai fatti deriva la morte).
2. “Il Rapporto Zoomafia 2021 dell’Osservatorio Zoomafia LAV, fa luce sui crimini e i maltrattamenti a danno degli animali… dal bracconaggio al traffico di cuccioli, dai combattimenti illegali alla pesca di frodo. Ecco perché, nella riforma della legge 189 in atto, la LAV chiede un inasprimento delle pene… In Italia, nel 2020, ogni 58 minuti è stato aperto un fascicolo giudiziario per reati a danno di animali” (fonte: Gaia Cortese, ohga.it, 14 luglio 2021). 
Ci sono associazioni che da anni s’impegnano a raccogliere dati e affrontano il problema proponendo soluzioni, denunciando che spesso le leggi non vengono applicate. Alla cosiddetta “Bestia” basta scrivere ‘pena esemplare’ a caratteri cubitali, riportando tristi fatti di cronaca e raccogliere likes.


Fonte: Alessandra Concas, diritto.it, 30 maggio 2019.