Ci sono italiani che non credono alla Shoah?

Smask.online

24 Febbraio

e a quanto pare sono il 15,6% della popolazione (Rapporto choc Eurispes 2020).

Stiamo decisamente peggiorando, se ”nel 2004 una percentuale esigua di italiani, il 2,7%, negava che ci fosse stata la Shoah, oggi è ben il 15,6% di cittadini a ritenere che l’Olocausto non sia mai avvenuto. L’affermazione secondo cui la Shoah non avrebbe prodotto così tante vittime, come invece è storicamente dimostrato, trova addirittura una percentuale di accordo superiore: il 16,1%”. Quando si parla poi di episodi di antisemitismo, per il 61,7% “ si tratta soltanto di casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese”, ma “al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo” e il “37,2% del campione li ridimensiona a bravate messe in atto per provocazione o per scherzo”.
Ecco, il 37,2% degli italiani mette assieme le parole antisemitismo e scherzo.

Davanti a un popolo che sta regredendo e perdendo valori fondamentali, la comunicazione urlata della “Bestia”, che fomenta la paura dell’invasione, del diverso che va bene solo se è come te, non fa altro che aumentare i danni. Un’Italia antisemita non è Italia: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” (Articolo 1, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 10 dicembre 1948).


Fonte: Alessandro Mancini, Kim magazine, 2 febbraio 2020