Acqua bene privato?

Smask.online

12 Giugno

Nonostante il “referendum sull’acqua del giugno 2011, in cui sono state abrogate le leggi che parlavano di una sua privatizzazione”, questa “sarebbe dovuta passare dalle società private al settore pubblico”, ad oggi il passaggio è fermo a causa di “ricorsi in Cassazione, decreti legge, vuoti normativi e ricorsi al TAR” (fonte: Referendumacqua.it).
Ci sono argomenti che le macchine della comunicazione non prendono in considerazione, nessun post, nessuna parola. Sembrano non avere voce in capitolo, anche se sulle pagine social e in televisione il signor S. e la signora M. commentano di tutto: dalla qualità delle spremute ai fatti di cronaca del momento… 
L’iniziativa “Beni comuni, acqua e nucleare: indietro non si torna!” invece racconta un’altra storia, perché purtroppo “a dieci anni della vittoria referendaria, in cui la maggioranza degli italiani si è espressa per la difesa dell’acqua pubblica e per mantenere il nostro paese libero dal nucleare, vediamo di nuovo addensarsi disegni e prospettive preoccupanti. Ci preoccupa che nel Piano di Ripresa e Resilienza nazionale figuri […] l’imposizione agli enti locali di giustificare il non ricorso alla privatizzazione (mediante concessioni ai privati) della gestione dei servizi pubblici locali. Un controsenso, perché si chiede che i beni comuni siano gestiti contro la loro natura, come beni privati di mercato”. Questo rappresenta un rischio, a fronte dell’occasione che i fondi Ue danno all’Italia per riqualificare “la gestione pubblica del servizio idrico, affrontando finalmente la messa in sicurezza ed efficienza della rete idrica e della depurazione, per un uso equo e sostenibile delle risorse idriche. […] La democrazia economica, non il mercato, è la forma di gestione efficiente dei beni comuni” (fonte: Forum Disuguaglianze e Diversità, 10 giugno 2021). Il 12 giugno sono tante le manifestazioni e iniziative organizzate a difesa dell’acqua bene comune. Le cosiddette “Bestie” di queste cose non parlano… Non sono importanti?