Trump fallisce: la Corte Suprema blocca i ricorsi sui risultati delle elezioni. Anche in USA, fuori dai media, valgono le parole dei giudici.

Smask.online

20 Dicembre

“«La Corte Suprema ci ha davvero deluso. Nessuna saggezza, nessun coraggio!». Così il presidente Usa Donald Trump su Twitter, commentando la bocciatura da parte del massimo organo giudiziario federale di un disperato tentativo di ottenere il ribaltamento del risultato delle presidenziali del 3 novembre e bloccare l’elezione di Joe Biden”. Davvero deluso sarà anche il signor S. che due settimane fa si recava a pranzo dall’ambasciatore americano a Roma, un fedelissimo di Trump (fonte: Federica Fantozzi, Huffington Post, 30 novembre 2020). Trump è un  personaggio mediatico: lanciato prima da show televisivi e poi da una sofisticata e asfissiante strategia social, lodata dalla cosiddetta “Bestia”.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, istituita nel 1789,  è formata da nove giudici, che restano in carica a vita: tre nominati da Trump, altri tre (notoriamente conservatori) nominati da Bush, e tre nominati da presidenti democratici. Ci sono volute solo cinque righe di ordinanza per dichiarare irricevibile il ricorso del legale del Texas appoggiato da Trump e alleati. Altri giudici, in gran parte conservatori, avevano rigettato oltre cinquanta cause di Trump per cercare di rovesciare il voto. Esistono persone con una certa  cultura di  destra  che non scambiano i  Tweet  per articoli della la Costituzione. A volte le parole che scrivono i giudici pesano più del fiume impetuoso di milioni di tastiere telecomandate.