BESTIARIO: La signora M. ricorda in un post Desmond Tutu. Lacrimuccia per un anti-razzista defunto. Per quelli vivi? Ma almeno un suo elettore è pro-apartheid: si chiama Jonghi Lavarini.

Smask.online

14 Gennaio

Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984. “Nella motivazione del premio si faceva riferimento al coraggio e all’eroismo mostrato dai neri sudafricani nel combattere contro l’apartheid con metodi non violenti“. Dopo l’uscita del Sud Africa dal segregazionismo, continuò a svolgere “un importante ruolo al fianco di N. Mandela” (fonte: Treccani).

La signora M. scrive che “i conservatori europei esprimono il loro cordoglio“… Davvero? Ma ecco tre spunti di riflessione:

– “Giorgia Meloni è la leader del partito di estrema destra che organizza cene elettorali con la brigata nera di Jonghi Lavarini, gran sostenitore del Movimento di Resistenza Afrikaner in cui sono riuniti i nazionalisti bianchi pro-apartheid” (fonte: Gayburg.com, 27 dicembre 2021).
– E anche se S&M hanno fatto finta di niente, lo stesso Roberto Jonghi Lavarini commenta “le foto con Meloni e Salvini: «Nessuno faccia finta di non conoscermi»” (fonte: Corriere della Sera, 2 ottobre 2021)…
– Chi è costui? “Uno dei fondatori del circolo nazifascista Cuore nero: quelli del brindisi all’Olocausto. Lui si chiama Roberto Jonghi Lavarini e presiede il comitato Destra per Milano … Sostiene le “destre germaniche”, il partito boero sudafricano pro-apartheid – il simbolo è una svastica a tre braccia sormontata da un’aquila – e rivendica con orgoglio l’appartenenza alla fondazione Augusto Pinochet” (fonte Paolo Berizzi, la Repubblica, 17 marzo 2009).