Quota 100 è una misura cardine della Legge di Bilancio 2019, volta a contrastare gli effetti della Riforma delle Pensioni 2011 del Governo Monti (Riforma Fornero). La Quota 100 è operativa dal 2019 (sperimentale fino al 2021), consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni (es.: un lavoratore con 39 anni di contributi e 61 anni di età dovrà attendere un anno per presentare domanda). Il tutto, senza penalizzazioni sull’assegno (se non quella dovuta al minore montante contributivo).”
(Fonte: Pmi.it)

Quante persone riguarda? Quanto costa a tutti gli altri contribuenti? Quanto costa ai pensionati futuri? Non servono studi, ecco la risposta in merito del cosiddetto Capitano:

“Secondo l’Ocse, Quota 100 va abolita perché porta disuguaglianza… Sbagliato.
Grazie solo ai primi mesi di adesione, Quota 100 ha restituito il diritto alla vita a 109.579 persone e consentirà un lavoro sicuro a più di 100mila giovani italiani, e ne sono ORGOGLIOSO. Questo significa costruire il futuro, questa sarà vera crescita sociale ed economica.”

Un pensionato a 62 anni = un posto di lavoro per un giovane? Ma sì, meglio non ascoltare chi ne capisce qualcosa di mercato del lavoro e pensioni, e invece fare intravedere nel mondo immaginario di Facebook un roseo futuro in cui si va tutti in pensione a 62 anni senza penalità, e magari chissà un giorno a 60; e perché poi non a 59?

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