BESTIARIO: La bufala dei bar e ristoranti che hanno chiuso per colpa del governo Conte.

Smask.online

01 Settembre

A prima vista Del Debbio sembrerebbe dire una verità: “Nel 2020 sono oltre 22mila i pubblici esercizi, bar e ristoranti, che hanno chiuso a fronte delle 9.190 che hanno aperto, un saldo negativo di oltre 13mila imprese. È quanto emerge dal Rapporto Ristorazione 2020 di Fipe-Confcommercio” (fonte: Adnkronos, 18 maggio 2021).
Ma leggiamo meglio i dati pre-Covid: “Tra il 2012 e il 2017 le attività di ristorazione sono passate da 312mila a 334mila, un aumento di 22mila unità (+7%), in media 4.500 imprese in più ogni anno, oltre 12 nuovi pubblici esercizi al giorno. L’Italia è in testa alle classifiche europee anche nel numero di locali  per abitante: nel nostro Paese c’è un’attività di somministrazione ogni 180 persone, più della Francia (una attività ogni 300 persone) e a Germania (una ogni 450)” (fonte: Confesercenti.it). Insomma venivamo da un boom di aperture.
Storicamente in Italia bar e ristoranti aprono e chiudono ad ondate, leggete qui che cosa accadeva in anni pre-Covid: “Solo in pochi riescono a tenere in piedi la propria attività a 5 anni dalla nascita. Delle imprese nate nel 2011, 3 su 4 hanno abbassato la saracinesca entro cinque anni e oltre il 45% non è riuscita a resistere al terzo anno di vita” (fonte: la Repubblica.it).
Ecco, la bufala è servita: secondo del Debbio e la signora M., il governo Conte avrebbe dovuto tenere in rianimazione, con i soldi delle tasse o del debito pubblico, tutti i bar e ristoranti, anche quelli che avrebbero chiuso comunque per il normale ciclo di vita (breve) di queste attività, tanto popolari quanto effimere. È giornalismo serio? È comunicazione politica corretta?