È inutile scandalizzarsi. Ecco perché è normale che i migranti abbiano gli smartphone

Smask.online

27 Agosto

Nei commenti si legge: “sono muniti di cellulare”, “il suo telefono è meglio del mio”. Ovviamente provocatorio e rabbioso l’articolo che appare su The Indipedent, parafrasato e riportato nell’articolo di Francesco Oggiano che su Vanity Fair (nel 2015) afferma: “Ti sorprendi che i migranti abbiano uno smartphone? Sei un idiota”.

Continuando la lettura, si spiega che “Il telefonino, anche di ultima generazione, non rappresenta più un bene di lusso, ma uno primario, per ottenere il quale i cittadini di tutto il mondo sono pronti a sacrificare altre voci di spesa”.
(Fonte: Francesco Oggiano, Vanity Fair, 8 settembre 2015)

Realtà che si vive anche in Italia: in media si spendono “607 euro all’anno” (Fonte: La Stampa, 25 giugno 2019), risparmiando rispetto ad altri stati, anche se ISTAT ci informa che “nel 2018, il 20,3% (valore stabile rispetto al 2017) delle persone residenti in Italia (circa 12 milioni e 230 mila individui), risulta a rischio di povertà”. (Fonte: ISTAT)

Dal punto vista umano poi, non è difficile capire che “gli smartphone sono preziosi per tenere i contatti con le famiglie d’origine e con amici e parenti espatriati, per ricostruire “patrie” virtuali” come dice Daniela Sironi, responsabile dell’impegno delle Comunità di Sant’Egidio dell’Italia del Nord.
(Fonte: Carlo Andrea Finotto, il Sole 24 Ore, 18 agosto 2018)