Per gli analfabeti ‘social’ di oggi ci vorrebbe un nuovo Alberto Manzi. Chi era?
Smask.online
02 Ottobre
Alberto Manzi (1924-1997) “condusse il programma “Non è mai troppo tardi”. Andato in onda dal 1960 al 1968, è sicuramente un capolavoro di pedagogia, premiato e imitato in altri settantadue paesi, espressione massima della Rai come servizio pubblico”.
Lo sapevate che:
– “L’otto settembre 1943 la Repubblica Sociale chiama alle armi le classi 1924 e 1925 dando un ultimatum di 30 giorni per presentarsi. Pena la fucilazione. Antifascista come tutta la sua famiglia non intende sottomettersi a Salò e riesce a nascondersi, grazie al padre bersagliere nella prima guerra mondiale”; Almirante, lodato dalla signora M. come “vero uomo”, era fra quelli che firmavamo l’ordine di fucilazione.
– Dopo la guerra Alberto Manzi insegna in un carcere minorile, dove nessuno vuole andare;
– Lascia una carriera universitaria per fare il maestro elementare a Roma;
– Si rifiuta di compilare le schede di valutazione richieste dal Ministero perché ritiene burocratico e ingiusto descrivere un bambino con quattro parolette;
– Un milione e mezzo di analfabeti grazie al suo programma prendono la licenza elementare;
– Nel 1992 realizza un programma per la RAI: “Impariamo insieme” per insegnare l’italiano agli extracomunitari.
Abbiamo un sogno: la RAI come servizio pubblico che torna a insegnare a leggere, comprendere i testi, scrivere ai milioni di nuovi ‘analfabeti funzionali’ vittime sui social delle cosiddette “Bestie” che ne sfruttano abilmente l’ignoranza.