Pescatori e intelligence: la “Bestia” non ha fatto altro che alimentare il chiasso mediatico

Smask.online

21 Dicembre

“Complimenti alla nostra intelligence”. La cosiddetta “Bestia” nei tre mesi del sequestro ha pubblicato raffiche di post così: 

  • 10 ottobre: primo piano di Giovanna Maglie: “Uno Stato e un governo degno di questo nome, i pescatori italiani prigionieri in Libia li va prendere e li riposta a casa”. 
  • 5 Dicembre: il signor S. dice “In passato, non si sa se pagando o meno, abbiamo riportato a casa persone da luoghi pericolosi, non erano fuori per lavoro ma per altro. Qui invece abbiamo 18 umili pescatori trattenuti altrove nel disinteresse delle autorità“.
  • 11 Dicembre: la pagina Facebook del cosiddetto “Capitano” pubblica una foto di Giovanna Maglie che “umilia Bonafede” perché non si interessa del caso (il Ministro della Giustizia non c’entra nulla con l’intelligence).

In sostanza si denigrava ciò che i servizi hanno fatto per altri connazionali e stavano facendo (silenziosamente, non su Facebook) per gli otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi (perché così va la vita a bordo dei pescherecci) negoziando con una milizia del generale Haftar. Il “governo” di costui non solo non è riconosciuto da quasi nessuno stato del mondo, ma militarmente è sostenuto dall’Egitto di Al Sisi, con cui l’Italia dopo il caso Regeni ha rapporti come minimo “difficili”.

In pratica i servizi di intelligence italiana avevano una “mission impossible” da svolgere in quel caos che è la Libia dal 2011. Chissà quanto si devono essere sentiti confortati i nostri agenti dalle dichiarazioni belliche di Giovanna Maglie e dalle insinuazioni del cosiddetto Capitano. 

La cosiddetta Bestia ha collezionato like, ma potrebbe persino avere intralciato le trattative facendo chiasso mediatico, di solito pericoloso in caso di sequestri, e adesso… “complimenti alla nostra intelligence”.


Fonti: